La primavera, si sa, è legata al risveglio della natura in tutte le sue manifestazioni.
Da sempre c’è l’usanza di dire che la primavera è la stagione dell’amore; le giornate si allungano, c’è più sole, siamo tutti più felici poiché il corpo produce più seratonina e vitamina D, che portano nuovo vigore.
Kāmajayi mudrā viene utilizzata per trasformare l’energia sessuale in energia creativa e spirituale.
Kāmajayi Mudrā: storia
Kāmadeva, nella mitologia induista, è il dio del desiderio; è rappresentato da un giovane armato di arco fatto di canna da zucchero, la cui corda è formata da una fila di api. Nella faretra porta 5 frecce, ognuna fatta di un fiore differente che rappresenta i 5 sensi che suscitano l’amore nelle persone che colpisce.
Nell’Atharva Veda viene addirittura descritto come il più potente degli dei, mentre nel Ṛgveda si dice che sia capace di suscitare in Brahmā il desiderio di non restare solo, provocando, così, la creazione del mondo.
Nel Rāmāyana si racconta che Śiva si fosse ritirato sul monte Kailaśa in meditazione, dopo la morte di Sati. Gli dei decisero allora di mandare proprio Kāma a risvegliarlo. Tuttavia Śiva, infastidito, lo ridusse in cenere con un solo sguardo del suo terzo occhio. Da allora Kāma esiste solo sotto forma di ananga, ossia senza corpo, a rappresentare la trasformazione del desiderio in energia creativa attraverso la saggezza. Kāma è venerato dagli innamorati e dagli Yogi poiché è grazie a lui che ci si può liberare dal desiderio.
Kāmajayi Mudrā: pratica
In questa mudrā l’indice, dito legato all’elemento aria, schiaccia il pollice, dito legato all’elemento fuoco, abbassandone l’energia. L’aria è uno degli elementi più leggeri, che rappresenta spesso la mente, i pensieri e la loro leggerezza e mobilità, mentre il fuoco rappresenta, spesso, la passione.
Tecnica: premere leggermente il polpastrello dell’indice sull’unghia del pollice, piegando questo ultimo. Le altre dita sono leggermente piegate verso il palmo della mano, morbide.
Tempo: non ha indicazioni particolari di durata.
Benefici: frena la dispersione della passione in eccesso e il desiderio sessuale; permette all’energia sessuale di trasformarsi in energia creativa, volgendosi verso l’interno e la risalita (favorendo la pratica della meditazione); favorisce la digestione, l’assimilazione e l’eliminazione.
Scopri il potere delle mudrà, nell’articolo di Silvia Romani “Mudrà: risvegliare l’energia con lo yoga delle mani”. e nel libro “Le mie mudrā”.