Nell’articolo “I 5 sensi: porte magiche verso la felicità” abbiamo scoperto che la natura ci dota di preziosi strumenti per entrare in contatto con l’ambiente ed esplorare la relazione sia con noi stessi che con gli altri.

Oggi approfondiamo il senso del tatto insieme a Emanuela Maru Martini Professionista Olistica specializzata in massaggio olistico.

“È proprio il tatto il primo senso a strutturare e configurare il nostro “io”.  Le informazioni che riceviamo attraverso la superficie cutanea, il nostro organo più esteso, articolano la nozione che abbiamo di noi stessi e degli altri. Già da neonati, ancor prima di poter utilizzare la vista, toccando e venendo toccati riceviamo il rimando sensoriale della nostra esistenza e dell’esistenza dell’altro. Sin dai primi giorni sperimentiamo la forza e la bellezza comunicativa e salutare di un abbraccio, di una carezza che sono spesso molto più efficaci delle parole.“

Ma i sensi non sono solo dei trasmettitori di sensazioni che dal nostro fisico arrivano al nostro cervello. Se vissuti con presenza possono diventare porte che aprono a una sensibilità maggiore che ci conduce alla gioia. Ponendo attenzione al senso del tatto questo diventa “tocco consapevole” permettendoci una connessione profonda verso l’interno, verso l’esterno e verso l’amore per la vita. 

Il “tocco” è uno dei modi più belli ed efficaci per vivere la meravigliosa sensazione di connessione, di cura per sé e per l’altro, in un flusso energetico continuo di dare e ricevere. Non vi è dubbio che attraverso la pelle si possano raggiungere zone molto profonde del nostro organismo. Il “tocco” apre all’accoglienza, alla centratura.

“La parte più profonda di noi stessi è la nostra superficie” P. Valéry 

Maru prosegue nel nostro approfondimento: L’essere umano conta cinque milioni di recettori sensibili allo sfregamento, alla pressione, alla temperatura e al dolore. Quando veniamo toccati, accarezzati o massaggiati, i nostri recettori stanno captando informazioni in maniera costante per inviarle al cervello a una grande velocità. In questo “io-pelle” si immagazzinano accadimenti, sensazioni ed emozioni delle quali non siamo coscienti e che compariranno, in forma involontaria generando, ad esempio, un rossore in risposta ad una determinata circostanza. “Sentirsi bene nella propria pelle” è molto più che una semplice frase fatta.

Grazie al “tocco consapevole” le informazioni che rimangono nel profondo di noi stessi ritorneranno facilmente in superficie. Attraverso il tocco si riesce a dar voce alla nostra pelle che niente sembra dimenticare e a “sentirsi“ da dentro, una percezione sottile ed estremamente necessaria tenendo conto che ci occupiamo quasi esclusivamente dell’esterno. La pelle, nell’essere considerata in forma autentica, finalmente gioisce e il corpo dispiega i suoi meccanismi di guarigione e riequilibrio, si risintonizza con la salute, come avviene quando si accorda uno strumento musicale. 

Il “tocco” ci connette in profondità migliorando ed espandendo la coscienza del sé e integrando tutte le parti del corpo. Partendo da uno spazio di amore, rispetto, senza alcun giudizio o secondo fine, dalla pelle il “tocco” arriva fino allo spazio del cuore. Permette alle sensazioni e alle emozioni che sono parte della memoria corporea di affiorare, di essere portate alla consapevolezza e di venire trasformate. 

Il “tocco”, pieno di presenza, non è solo un momento di piacere legato alle sensazioni del contatto, ma anche un’opportunità per migliorare la salute e la coscienza del proprio corpo, dei propri bisogni e atteggiamenti. Un momento di connessione e rilassamento per rigenerare intensamente tutto il sistema corpo-mente, tornare ad avere fiducia negli altri e favorire la crescita personale.

La pratica più immediata di “tocco consapevole” è il massaggio, la forma più antica di medicina che si conosca. Usata come terapia curativa sin dai tempi dell’antica Cina, è stata sempre presente in tutte le civiltà come metodo terapeutico per curare dolori sia fisici che di origine psicologica.”

Tutti desideriamo un tocco consapevole e amorevole, la strada è aprirti, portare presenza e attenzione a questo strumento che è nelle tue mani, a questa modalità e qualità di esplorazione, ascolto e trasformazione, in ogni momento della tua vita. Abbiamo bisogno di sentirci a casa e il “tocco” favorisce questo ritorno a casa. 

Il prossimo articolo di approfondimento sui sensi riguarderà la vista: “Oltre l’obiettivo: un viaggio tra realtà e poesia”, non perderlo.

Ci sono molte informazioni che passano attraverso il tocco e di molte non siamo consapevoli ma possiamo diventarlo esercitandoci, per questo ti lascio una breve esperienza per praticare, ma ricordati: in ogni momento della giornata puoi porre attenzione e dare valore al ”tocco” come strumento di conoscenza e di comunicazione tra te e gli altri. 

“Siediti comodamente con gli occhi chiusi e inizia a toccare il tuo viso, delicatamente e lentamente. Procedi piano su tutta la sua superficie sentendo le forme, le consistenze e le temperature delle varie parti del volto. Mentre percepisci il tuo viso così unico e così legato all’identità che mostri e che gli altri riconoscono in moltissimi momenti delle tue giornate, la parte più esposta di te sta anche ricevendo un massaggio molto rilassante.

Se vorrai, potrai svolgere questo semplice esercizio toccando il volto di un partner, come se stessi toccando il volto di un bambino.”

Maru Emanuela Martini condivide gli insegnamenti sul tocco nei suoi corsi di Massaggio Olistico. Contattala se vuoi partecipare al suo prossimo evento  “Stretch & massage: il tocco che cura”: Sabato 10 febbraio 2024.

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