“(…) Non la vide, la locanda Almayer, staccarsi da terra disfarsi leggera in mille pezzi, che sembravano vele e salivano nell’aria, scendevano e salivano, volavano, e tutto portavano con sé, lontano, anche quella terra e quel mare, e le parole e le storie, tutto, chissà dove, nessuno lo sa, forse un giorno qualcuno (…) lo scoprirà”.

Come in un sogno e come nel nostro cuore, nella nostra essenza, lo spazio si dilata e le storie s’intrecciano in un modo surreale e magico. Storie, parole, emozioni, aspirazioni, tutte diverse ma tutte accomunate nella ricerca di se stessi. Il nostro viaggio.

E il Mare è lì. Ascolta, apre l’orizzonte, ci accompagna in profondità per poi farci tornare a galla.

Il Mare da cui arriviamo che è l’acqua della vita, l’oceano mare di cui facciamo parte e che ogni giorno possiamo alimentare con le nostre azioni, con i nostri pensieri e le nostre vibrazioni…e tutto ha la forma di un’onda.

Il Mare. Il Mare non si può dire…

È un respiro profondo che cinge i nostri sensi.

E’ un abbraccio, silente e possente, che permea la vita del pianeta.

E’ l’emozione primitiva che invade il nostro essere.

Il Mare non si può dire…Il Mare si può solo sentire.

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