LA DANZA SACRA

“ Sei stato selvaggio, un tempo. Non lasciarti addomesticare.” (Isadora Duncan)

 

Muovere il corpo, da soli o insieme agli altri? Sentire o sentirsi? Danzare o meditare? Sono domande che mi pongo spesso e che oggi rivolgo a Maru Emanuela Martini, la nostra cara amica e brava professionista, specializzata anche in danzaterapia e respiro.
Cosa è la  danza sacra?
È qualsiasi tipo di danza che venga attuata con l’intenzione di connettersi con la parte sacra dentro di noi e con l’intento di comunicare la sacralità che percepiamo intorno a noi, in qualunque modo il danzatore o il coreografo la interpretino.

Ha una storia antica, radici profonde nella storia stessa della società umana, quando il movimento rituale era parte del nostro anelito di comprendere la natura e interagire con il mondo naturale nella vita di tutti i giorni.

La danza sacra è presente in ogni civiltà antica. Lo sviluppo politico e culturale delle società corrisponde ad uno sviluppo parallelo della danza e delle sue forme sacre, fino alle forme tradizionali e contemporanee di movimento.

Molte culture nel mondo hanno sviluppato le proprie danze che presentano spesso degli elementi sacri, come ad esempio la danza Afro, quella Hawaiiana Hula, la danza Persiana e molte altre.

La danza sacra può trovarsi in una varietà di contesti diversi.

Spesso contiene una narrazione e una gestualità che connette il danzatore e il pubblico al mondo naturale e alle attività condivise all’interno della comunità.

Nell’ambito di rituali religiosi, si possono trovare danze di lode e celebrazione come le danze liturgiche denominate “cori del movimiento” esistenti ad esempio nell’Induismo. Nella danza indiana, attraverso il movimento e i gesti , si narrano storie di divinità trasmettendo significati e simboli.

La danza sacra può trovarsi in una varietà di contesti diversi:

  • Performance teatrali
  • Rituali religiosi in chiese, sinagoghe o templi per innalzare la pratica spirituale
  • Eventi di gruppo per accrescere la consapevolezza e rafforzare il legame all’interno di una comunita’
  • Pratiche individuali svolte da soli o in gruppo per sviluppare la crescita personale e spirituale

I fondatori della danza moderna, come Isadora Duncan e Martha Graham, hanno usato di frequente temi sacri nella loro arte e, proseguendo il cammino, una nuova generazione di danzatori e coreografi professionisti continuano ad esplorare concetti sacri ai giorni nostri fondendo spesso gli stili e i generi e sperimentando con lo spazio.

Che cosa che definisce sacra la danza? Non ciò che riguarda gli elementi esteriori, bensì l’intenzione interiore: la danza è una pratica corporea ed un’arte performativa che ci aiuta a viaggiare dentro noi stessi.

La musica, la danza e la spiritualità sono strettamente interconnesse.

Muoversi su musica ritmata e melodica non è solo piacevole, ma può anche avere effetti sulla mente e contribuire al nostro benessere.

La danza cosciente è movimento che si svolge con la finalità di esprimere se stessi, meditare e connettersi. Quando questa danza assume una forma libera e spontanea, si può definire danza estatica o trance dance e può includere la contact improvisation e alcune pratiche creative come il movimento autentico. La danza cosciente può includere movimenti strutturati come le danze in cerchio o le preghiere con il corpo. Nella danza cosciente, spesso l’enfasi è posta sulla guarigione e la crescita personale o spirituale.

La trance dance ne è un tipico esempio. È solitamente parte di un rituale che risale a tempi antichi e si trova nelle culture di varie parti del mondo, anche molto distanti tra loro, come ad esempio gli Inuit, i Navajos e i Sioux in Nord America, gli sciamani Siberiani, i Voodoo del Benin e di Haiti, la Santeria a Cuba, i Huichol in Messico, i Dervisci rotanti Sufi. La trance dance non ha età e si fa strada fino ai giorni nostri, come ad esempio nei rave party frequentati dai giovani.

La Trance Dance

Le parti di un rituale di trance dance sono l’intento, il respiro e una benda posta a coprire gli occhi.

  • L’intento è la direzione che la nostra energia vuole prendere per sviluppare il nostro potenziale nel camino di questa vita ed è indispensabile formularlo in modo da non perdersi nella trance, ma al contrario ritrovarsi.
  • Il respiro è un mezzo per entrare in uno stato alterato di coscienza: praticando il respiro di fuoco (due inspiri rapidi dal naso e un espiro profondo dalla bocca) il nostro corpo e la nostra mente si dispongono a percepire il ritmo in maniera amplificata, i sensi si potenziano e si entra nella danza come esperienza di viaggio rivelatore dentro se stessi.
  • La benda posta sugli occhi è uno straordinario oggetto di potere per passare dalla vista con gli occhi fisici sulla realtà ordinaria, alla visione interiore sulla realtà non-ordinaria in cui accedere a nuove e più profonde informazioni che ci riguardano.

La trance è uno stato alterato della coscienza che sperimentiamo regolarmente tutti, ad esempio praticando sport o quando capita di sognare ad occhi aperti guardando dal finestrino di un treno o durante la meditazione. Quando siamo coscienti, durante le nostre attività quotidiane, il nostro cervello opera su onde beta molto veloci. Nel rilassarti dalla normale attività del cervello durante le azioni quotidiane ed entrando nella trance, le frequenze si riducono alle onde alfa (tipiche del rilassamento e della meditazione) e theta (tipiche dell’attività creativa, dei sogni e dell’espansione della consapevolezza).

L’enorme quantità di informazioni che assorbiamo attraverso i sensi viene processata dalla parte conscia del nostro cervello solo in minima parte. Nella trance, puoi entrare in contatto con le informazioni che sono state assorbite subcoscientemente. Vedrai così connessioni che non eri in grado di vedere e questo ti permette di considerare le cose da una diversa prospettiva. Come nei sogni, in trance completi dei processi e ripulisci il tuo sistema, come fai con il tuo computer quando periodicamente svuoti il cestino o deframmenti l’hard disk.

La prossima volta che avrai occasione di danzare, ricorda che sei parte del popolo dei danzatori di tutti i continenti in tutte le epoche, sin dai tempi pìù antichi.

Ogni danza è sacra e, se sei totale, ad un certo punto ti accorgerai che nella danza il danzatore scompare.

Maru Emanuela Martini conduce momenti di danza sacra nei suoi workshop di danzaterapia e nei ritiri in luoghi di natura, come in quello a Rapallo Natura, Corpo, Tocco  Un’immersione profonda nella tua energia vitale”. 

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